Per attivare il percorso di tutela devo scrivere all’ATS di residenza?
No, le ATS non hanno un ruolo attivo nella gestione delle agende. La richiesta deve essere inviata alla struttura sanitaria (se pubblica, all’ASST di appartenenza).
Se la struttura sanitaria a cui mi sono rivolto non riesce a prenotarmi la prestazione entro il termine previsto dalla classe di priorità indicata in ricetta posso rivolgermi ad un’altra struttura per effettuare la prestazione a pagamento e poi chiedere il rimborso?
No. La prestazione in regime di libera professione deve essere chiesta alla struttura presso cui si è attivato il percorso di tutela, nel caso in cui non venga trovata disponibilità neppure presso altre strutture sanitarie nel territorio dell’ATS di residenza (art. 3, comma 13, D.Lgs. 124/1998). Se, invece, il cittadino ricorre autonomamente alla prenotazione in regime privato o libero professionale, non può esigere il rimborso della spesa sostenuta.
Se non accetto la prestazione che mi viene offerta dal Responsabile Unico Aziendale perché voglio restare nella struttura di prima scelta, posso pretendere la prestazione in regime di solvenza, col solo pagamento del ticket?
No, questa opzione è possibile solo se il Responsabile Unico Aziendale non dovesse trovare alcuna disponibilità presso altre strutture del territorio dell’ATS di residenza.
Se non accetto, per motivi personali, la data che mi viene prospettata, la struttura sanitaria è obbligata a trovare un’altra disponibilità?
No, la struttura in questo caso non è più obbligata a rispettare il tempo massimo previsto dalla classe di priorità indicato sulla prescrizione.
Quando prenoto una visita specialistica con il Servizio Sanitario Nazionale posso scegliere il medico?
No. La scelta del medico specialista non è consentita qualora la prestazione venga resa in regime di Servizio Sanitario Nazionale.